L’urlo muto della coscienza nelle sculture di Massimo Sacconi
Montevarchi. Dal 25 novembre a Montevarchi in Provincia di Arezzo si svolge “Contemporaneamente…al Cassero! Suggestioni, poetiche, linguaggi e approfondimenti sulla scultura italiana contemporanea”, un progetto espositivo che prevede fino a tutto il 2013 un ciclo di cinque mostre ospitate nelle sale de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento”, in via Trieste 1, Montevarchi, il museo civico unico in Italia, che per vocazione è interamente dedicato alla scultura. Il progetto è curato dal direttore scientifico de “Il Cassero” Alfonso Panzetta, realizzato dal Comune di Montevarchi e finanziato insieme alla Regione Toscana nell’ambito dell’iniziativa “Toscanaincontemporanea 2012”. La prima mostra in programma si intitola “Massimo Sacconi. L’urlo muto della coscienza” aperta da domenica 25 novembre fino al 6 gennaio 2013. Massimo Sacconi, significativo e schivo maestro aretino, nato a San Giovanni Valdarno nel 1945 e montevarchino d’adozione, è uno scultore che predilige il gesso alabastrino realizzando grandi figure di un forte espressionismo profondamente legato alla personale riflessione sui disagi dell’uomo nel nostro tempo.
Tra le esposizioni al suo attivo, ultime in ordine di tempo, la grande personale di Arezzo e l’omaggio resogli dalla Regione Toscana, per la quale ha realizzato il grande monumento alle Morti Bianche in Palazzo Panciatichi a Firenze. Sono otto le opere esposte nelle sale del Cassero in continuo dialogo con la collezione permanente del museo sollecitando riflessioni e suggestioni certamente inattese tra la scultura contemporanea di Sacconi e quella dei grandi maestri dell’Ottocento e Novecento. Opere di grande intensità emotiva che comunicano la sofferenza e il dolore come “Pietas per Beslan” e il gruppo di tre opere “Il dolore delle madri”, ispirate alla strage di bambini del 2004 in Ossezia del nord dove ognuna di esse esprime paure diverse. Un messaggio universale del dolore che si manifesta attraverso la figura della donna come nelle opere “Violata” ed “Eros /Bios”, ma anche nell’uomo rappresentato in “Tortura” e un “Un povero Cristo” dove emergono le mani, aperte e scomposte nel tentativo di una inutile difesa.
“La particolarità della ricerca artistica di Sacconi – spiega il direttore del Cassero Alfonso Panzetta – è quello di comunicare con forza la perdita dei valori di riferimento dell’uomo contemporaneo. Una poetica amplificata dalla sua singolare sintassi plastica di “figurazione astratta” dove nulla è naturalistico, ma tutto naturalmente significante. Con questa prima mostra – aggiunge -per il Cassero significa iniziare una programmazione sul contemporaneo con artisti diversi a colloquio con le collezioni storiche del museo. Fino al 2013 sono previste altre quattro mostre, tre delle quali avranno come protagonisti scultori italiani affermati o emergenti e una dedicata a uno dei materiali principe della scultura contemporanea, l’alluminio. Un progetto che presenta anche un valore didattico per insegnare a guardare la scultura, conoscerne i materiali, le tecniche ma soprattutto i linguaggi”.
“Il nostro obiettivo – sottolinea il sindaco di Montevarchi Francesco Maria Grasso – è quello di legare arte, cultura e promozione del territorio. E questo lo possiamo fare grazie alla stretta collaborazione con la Regione Toscana e ad una struttura come il Cassero che è inserito a pieno titolo tra i grandi musei della nostra regione”. Le opere di Sacconi si coniugano inoltre con la multimedialità, ed è questo uno degli aspetti innovativi del progetto “Contemporaneamente…al Cassero!”, grazie alla collaborazione dell’Associazione Fotoamatori Francesco Mochi” e dell’Associazione MACMA”, importanti realtà del territorio. In questo caso è toccato al fotografo Marco Mugnai e al video maker Tommaso Orbi, rileggere e interpretare le opere di Sacconi arricchendo il catalogo curato dallo stesso Alfonso Panzetta con un testo di Elena Facchino. La realizzazione del progetto vede poi la partecipazione dell’Associazione Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento” per quanto riguarda la logistica e della “Cooperativa Itinera C.E.R.T.A.” relativamente alla segreteria organizzativa e alla didattica.
La mostra “Massimo Sacconi. L’urlo muto della coscienza” è ospitata nelle sale de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento” in Via Trieste n. 1 a Montevarchi (Ar), aperta al pubblico dal 25 novembre al 6 gennaio 2003 nei seguenti giorni e orari: giovedì e venerdì 10 -13; 15 -18, sabato e domenica 10 – 13; 15 – 19, primo giovedì del mese 21.30 – 23.30. Biglietto 3 euro intero, 1 ridotto. Info: tel. 055.9108274, www.ilcasseroperlascultura.it