A Milano una mostra per Medardo Rosso
Milano- La Galleria d’Arte Moderna di Milano dedica a Medardo Rosso una mostra costituita da un’ampia selezione delle sue opere per dar conto della sua intera vicenda artistica a 35 anni dall’ultima monografica che Milano ha dedicato allo scultore torinese, ma milanese d’adozione, unico artista italiano della sua epoca ad avere un respiro europeo. L’esposizione, allestita fino al 30 maggio, prende avvio con quattro delle più significative opere degli esordi di Rosso, tutte realizzate a Milano: il Birichino, prima opera comparsa nelle sale di Brera nel 1882, il Sagrestano, soggetto comico e quasi spietato del 1883, la Ruffiana, dello stesso anno, e Portinaria, 1890-1905 dal Museo di Belle Arti di Budapest.
Numerose le opere che documentano la sperimentazione materica avviata dall’artista (l’utilizzo personalissimo e inconfondibile, di gesso, bronzo e cera) e il suo processo creativo che procede, nel suo percorso tormentato, per “sottrazioni”, fino al raggiungimento dell’esito desiderato, tra cui Bookmaker del 1894, testimone del periodo di più stretta vicinanza con Degas e Madame X del 1896, in prestito eccezionale da Venezia, che dialoga con una selezione di opere fotografiche, poiché come avviene per alcuni grandi pittori e scultori tra Otto e Novecento (si pensi in particolare a Degas e Brancusi) esporre le fotografie di Rosso accanto alle sue opere in bronzo, cera o gesso non ha solo un valore documentario. La fotografia della quale l’artista aveva una notevole conoscenza tecnica, era per lui occasione di un lavoro sulla materia e sulla luce, ormai svincolato dal confronto col vero: Rosso fotografa le sue sculture e i suoi disegni, per intervenire poi con viraggi, ingrandimenti, foto di foto, scontornature, collage, tracce di materia pittorica, tagli e abrasioni, fino ad accettare l’intervento del caso e dell’errore. ( fonte 9colonne)