Keith Haring in mostra a Milano. L’immagine oltre se stessa
Milano 22 febbraio 2017 – L’immagine che va oltre se stessa. Succede qualcosa di simile nella mostra “About Art” che Palazzo Reale a Milano dedica a Keith Haring, una retrospettiva ampia, con un allestimento convincente e la voglia di ricostruire un ritratto più completo dell’artista americano, a volte liquidato come un semplice, seppur geniale, rappresentante di un mondo underground fatto di graffiti e street art. Invece l’esposizione curata da Gianni Mercurio punta proprio a mettere in evidenza la consapevolezza di Haring di fronte alla storia dell’arte, da quella romana fino ad arrivare a Picasso. Matrici che si sublimano poi nella figura per certi versi proverbiale del suo tipico personaggio, umano, ma senza specifiche di razza o genere, divenuto simbolo della ricerca di Haring e anche di quell’atteggiamento che la mostra chiama esplicitamente umanesimo.
Un umanesimo che, comunque, per molti versi è anche giocoso e che è nato proprio dal gioco, come ha raccontato Kristen Haring, sorella minore di Keith. “Keith – ha detto – ha iniziato a disegnare da piccolo come forma di divertimento e di interazione con nostro padre. Quella non era arte, ma ha creato la sua passione per usare il disegno per esprimere se stesso”. Accanto alle 110 opere di Haring, a Palazzo Reale si incontrano anche i suoi modelli, dal calco della Colonna Traiana a dipinti del primo Jackson Pollock o storici lavori di Dubuffet. Fin dal primo giorno di apertura, “About Art” ha cominciato ad attrarre il pubblico. E la singolarità quasi da ghetto del lavoro di Keith Haring pare aver trovato una sua via, un suo nuovo tipo di sintassi, per continuare a parlarci dei temi universali della vita. E dunque dell’arte di cui il titolo. La mostra a Palazzo Reale, promossa con il contributo della Keith Haring Foundation, resta aperta al pubblico fino al 18 giugno.