A Napoli le sculture astratte di Fausto Melotti
NAPOLI. Il Museo Madre di Napoli ospita fino al 9 aprile 2012 una grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986) a cura di Germano Celant e organizzata in collaborazione con Marta Melotti e con l’Archivio Fausto Melotti. Riconosciuto da tempo, sia a livello nazionale che internazionale, come i suoi contemporanei Alexander Calder, Alberto Giacometti, Louise Bourgeois e Lucio Fontana, quale protagonista nell’ambito della scultura moderna e contemporanea, Melotti si è contraddistinto per essere stato, sin dagli inizi degli anni trenta, tra i più significativi interpreti del rinnovamento e dello sviluppo del linguaggio plastico e materico. La particolare capacità con cui l’artista è riuscito a coniugare la tradizione classica con gli interessi per le avanguardie europee, la conoscenza scientifica con una particolare sensibilità musicale, il talento scultoreo con quello di ceramista, la raffinata abilità letteraria e creatività poetica con la ricercatezza del disegnatore, sono tutte qualità che hanno contribuito ad affermarlo come uno dei talenti artistici più rilevanti del XX secolo.
L’esposizione che si tiene al Madre, ridisegnato da Alvaro Siza, si sviluppa attraverso le sale del museo in maniera cronologica e porrà in evidenza attraverso una selezione di oltre 200 opere tra terracotte, maioliche e gessi, sculture a tecnica mista e in ferro, ceramiche e lavori in inox, disegni e bozzetti, il percorso scultoreo di Melotti più strettamente legato al mondo delle arti visive. A partire dai primi lavori realizzati all’inizio degli anni trenta quando, dopo aver conseguito il diploma di pianoforte e studio della composizione musicale e con una laurea in ingegneria elettrotecnica si dedica allo studio della scultura apprendendo le regole del mestiere, attraverso la scarnificazione e la smaterializzazione della figura umana, arriva a comporre nel 1934-1935 i celebri bassorilievi che testimoniano l’adesione dell’artista, insieme a Gino Ghiringhelli, Mauro Reggiani, Luigi Veronesi, Fontana e Atanasio Soldati, al movimento astrattista.
Seppure incentrata prevalentemente sulle sculture e i bassorilievi, l’esposizione fornisce l’occasione per una lettura approfondita e analitica della complessa figura di Melotti contraddistintosi per la particolare versatilità linguistica che gli ha permesso di attraversare i diversi campi della pittura, della scultura, della ceramica, della poesia, del disegno e della musica. Un universo poetico che sè messo in storia e in racconto dall’intreccio e l’osmosi di un artista come Melotti e le vicende della cultura italiana moderna e internazionale. Info: 081 19313016 www.museomadre.it